Compostaggio domestico

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Una piccola guida per compostatori

Compostaggio domestico significa eliminare la frazione organica dei rifiuti di casa facendo ciò che la natura fa da sempre, cioè riciclare la sostanza organica non più utile e restituirla in forma di humus. Con il compostaggio dei rifiuti organici si può:

- gestire meglio i rifiuti di casa

- inquinare di meno

fare del bene al proprio orto e ai fiori

- ridurre le spese di smaltimento dei rifiuti.

Ciclo del compostaggio domestico

PERCHÉ COMPOSTARE?

Il compostaggio imita, riproducendo in forma controllata e accelerata, i processi che avvengono in natura a carico degli scarti organici, restituendo la sostanza organica al terreno e ai cicli biologici dell’ambiente.
Lo scarto organico è quindi una risorsa che spesso non viene valorizzata a causa delle nostre azioni o comportamenti non opportuni; ciò accade quando non differenziamo bene i rifiuti, così gli scarti del nostro giardino, dell’orto, della preparazione dei nostri pranzi, possono finire in discarica con un alto costo economico e ambientale.

Lo scarto organico rappresenta ormai più del 30% della produzione dei rifiuti, quindi poterlo recuperare attraverso il compostaggio, compreso quello domestico, può contribuire a diminuire i costi di gestione dei rifiuti e, nelle discariche, a contrastare l’emissione di gas serra in atmosfera e di percolato verso le falde acquifere. Il compostaggio domestico oltre a rientrare tra le pratiche di buona e corretta gestione del ciclo dei rifiuti, rappresenta quindi una scelta di partecipazione collettiva alla soluzione del “problema rifiuti” che, con il contributo di tutti noi, si trasforma in una grande risorsa.

 

IL COMPOST: A COSA SERVE?

Si trova in natura ed è il risultato di processi biochimici e biologici che si sviluppano sui resti della vegetazione e delle spoglie animali che si depositano sul terreno.

Tali trasformazioni biologiche, possono essere sfruttate per recuperare gli scarti organici prodotti dall’attività umana, secondo una tecnica chiamata compostaggio. Grazie all’attività di microrganismi, funghi e insetti, si ottiene un altro tipo di humus ovvero il compost, un concime organico utile per nutrire il terreno. Il compost, oltre per la quantità di sostanze nutritive che contiene, è importate per l’apporto al suolo di composti unici, rendendolo soffice, poroso, più facilmente lavorabile e con una maggiore capacità di trattenere l’acqua. In sostanza rappresenta la soluzione a molti dei problemi dell’agricoltore professionista o dilettante, che ha l’obiettivo di produrre raccolti sani e abbondanti, senza sprechi di acqua, di fertilizzanti e di energia per le lavorazioni del terreno.

 

COSA E' POSSIBILE COMPOSTARE?

    AVANZI DI CUCINA: residui provenienti dalla pulizia delle verdure, bucce, fondi di tè e caffè, gusci d’uovo, ecc.;

    SCARTI DEL GIARDINO E DELL’ORTO: legno di potatura, sfalcio dei prati, foglie secche, fiori appassiti, gambi, avanzi dell’orto, etc.;

    ALTRI MATERIALI BIODEGRADABILI: carta, tovaglioli e fazzoletti di carta, cartone, segatura e trucioli provenienti da legno non trattato, peli di animali domestici, capelli, gusci di frutta secca.

 

COME COMPOSTARE CORRETTAMENTE?

Affinché il processo di compostaggio vada a buon fine, sono indispensabili i seguenti ingredienti:

Il luogo adatto:

il composter (o il cumulo) va posto all’ombra d’estate: l’ideale è collocarlo all’ombra di alberi che in inverno perdono le foglie, in modo che in estate il sole non possa essiccare il materiale, mentre in inverno i tiepidi raggi solari accelerino le reazioni biologiche.

Scarti organici:

l'ideale è l'inserimento in compostiera di un mix costituito almeno per il 50% di scarto di cucina, erba e foglie ricco di azoto e il 50% di scarto vegetale legnoso ricco di carbonio (ramaglie, potatura di siepe, arbusti o alberi da frutto). Lo scarto vegetale legnoso deve essere spezzettato, tagliato o triturato per far in modo che si mescoli bene con gli altri scarti inoltre consentirà di conferire alla miscela la giusta porosità affinché la presenza di ossigeno (indispensabile ai microrganismi che produrranno il compost) sia assicurata.
Da ricordare che gli scarti ricchi di carbonio sono secchi e marroni (legno) mentre i quelli ricchi di azoto sono in prevalenza umidi e verdi (scarti di cucina e erba).

Aria a volontà: l’ossigenazione

il compost “è vivo” e quindi ha bisogno d’aria: in un cumulo compatto non c’è ossigenazione e i microrganismi aerobi non possono vivere né nutrirsi. Nel Composter l’aria entra dalle apposite feritoie e attraversa il cumulo: è quindi indispensabile che il cumulo all’interno del contenitore sia soffice e strutturato; ciò si ottiene con l’aggiunta di materiale grossolano come rametti, trucioli, foglie, paglia, ecc. È buona norma rivoltare o smuovere il cumulo periodicamente con l’apposito aeratore per favorire la circolazione dell’aria. La carenza di aerazione provoca la formazione di composti maleodoranti, per fortuna facilmente eliminabili.

L’umidità:

l’acqua, come l’aria, è indispensabile per l’attività dei microrganismi che producono il compost e dovrà  essere presente nel cumulo nella giusta percentuale. Infatti, se il cumulo è troppo secco, la decomposizione microbica rallenta notevolmente; per farla ripartire bisognerà  innaffiare e rivoltare il cumulo con l’apposito aeratore. Viceversa, se il cumulo è troppo bagnato, c’è scarsità  di ossigeno e la decomposizione si trasformerà  in marcescenza (reazione anaerobica). In questo caso il cumulo dovrà essere rivoltato aggiungendo materiale secco, come per esempio trucioli di legno, foglie secche o pezzetti di cartone.

Microrganismi:

compostatori e qualche lombrico: mescolare agli scarti inseriti nella compostiera con un po’ di terreno naturale e/o del compost.

 

ALCUNI CONSIGLI PER FARE DEL BUON COMPOST:

- la triturazione dello scarto legnoso è consigliabile, ma non indispensabile;

- meglio evitare di compostare scarti di carne e di latticini e lettiere usate d’animali domestici per evitare di attirare insetti, animali randagi e roditori. Se gli scarti vegetali legnosi sono scarsi, aggiungere tovaglioli, fazzoletti di carta, meglio se appallottolati;

- aggiungere se possibile una “spolverata” di compost o di terra sopra gli scarti nella compostiera;

- si possono inserire nella compostiera anche i sacchetti biodegradabili (carta o bioplastica). Prima di depositare il sacchetto nella compostiera, mescolare bene l’ultimo strato di materiale fresco;

- usare un innaffiatoio per inumidire leggermente il materiale dentro la compostiera;

- ogni due-tre giorni rimescolare il materiale in fase di compostaggio con una forca o con attrezzi simili alle fiocine dotate di alette mobili;

- per evitare il proliferare di troppi insetti e di mosche in particolare, si consiglia di coprire tutte le volte gli scarti con uno strato di terra e/o di compost fresco e di chiudere subito la compostiera con il suo coperchio.

Il Regolamento per la disciplina della Tassa sui Rifiuti (TARI) del Comune di Ronago, prevede, all'articolo 21, una riduzione del 10% nella parte fissa e nella parte variabile del tributo alle utenze domestiche che abbiano avviato il compostaggio dei loro scarti organici ai fini dell’utilizzo in proprio del materiale prodotto.

La riduzione è subordinata alla presentazione di apposita dichiarazione di praticare il compostaggio domestico in modo continuativo ed a sottoporsi a periodici controlli.

La dichiarazione deve essere presentata entro il mese di dicembre e la riduzione decorre da 1 gennaio dell’anno successivo.

Qualora a seguito di controlli il composter venisse trovato inutilizzato, o non più presente presso l’utenza, all’utente verranno addebitate tutte le annualità pregresse di cui ha goduto dell’agevolazione, fino a un massimo di 5 annualità, e le relative sanzioni.

 

Per il modulo, vedere in fondo alla pagina.

 

 

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